| Categoria bittorrent | Musica |
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| Descrizione |
Keith Jarrett Trio - Standards Live (1986) ECM 1317
Artist: Keith Jarrett
Title: Standards Live
Label: ECM Records
Catalog: 827 827-2, 1317
Format: CD, Album
Country: Germany
Recorded July 2, 1985 at the Palais des Congrès
Studio de la Grande Armée Parigi
Released: 1986
Genre: Jazz
Style: Post Bop, Contemporary Jazz
Source: Original CD
Size: 318 MB
Extractor: EAC 0.99 prebeta 4
Used drive : HL-DT-STDVDRAM GSA-E10L
Read mode : Secure
Utilize accurate stream : Yes
Defeat audio cache : Yes
Make use of C2 pointers : No
Codec: Flac 1.2.1; Level 8
Single File.flac, Eac.log,
File.cue Multiple wav file with Gaps (Noncompliant)
Accurately ripped (confidence 24)
Tracklisting:
1 Stella By Starlight
Written-By – Ned Washington, Victor Young 11:14
2 The Wrong Blues
Written-By – Alec Wilder, William Engvick 8:03
3 Falling In Love With Love
Written-By – Lorenz Hart, Richard Rodgers 8:41
4 Too Young To Go Steady
Written-By – Harold Adamson, Jimmy McHugh 10:10
5 The Way You Look Tonight
Written-By – Dorothy Fields, Jerome Kern 9:31
6 The Old Country
Written-By – Curtis Lewis (3), Nat Adderley 6:36
Personnel:
Keith Jarrett (piano);
Gary Peacock (bass);
Jack DeJohnette (drums).
Listen to sample
http://www.cduniverse.com/productinfo.asp?pid=1178965&style=classical
http://www.youtube.com/watch?v=tqKNcksw1u8
http://www.youtube.com/watch?v=GKa-O0qfYdU
http://www.youtube.com/watch?v=mlncpzEHoh4
Review
Quando ci si trova di fronte a dischi di questo genere le parole a commento vengono facili da un lato, ma dall’altro, mostrano tutta la loro inadeguatezza ad esprimere degnamente la sostanza musicale ed artistica ivi contenuta. Si tratta, in questo caso, della prima di una lunga serie di splendide live performance incise dallo Standards trio e di un disco che non ci si stanca mai di riascoltare, perché stiamo parlando, senza mezzi termini, di un vero e proprio capolavoro della discografia jazz, per quanto concerne almeno la formazione del Trio di pianoforte.
La cosa che balza più all’orecchio all’ennesimo ascolto, dopo tanti anni dalla prima pubblicazione, (1986) è ancora l’estrema freschezza sia della musica che nell’approccio ad essa da parte di tutti i musicisti, qualità che sono andate inevitabilmente un po’ attenuandosi col tempo, anche se il livello medio del trio è sempre stato ed è tuttora non meno che elevato, talora con punte di sicura eccellenza.
Si parte con l’abusatissimo Stella by starlight, ma Jarrett ne cava un pezzo di straordinaria originalità con un preludio improvvisato, di circa tre minuti, di rara bellezza esecutiva e modernità musicale, che si può ben dire abbia fatto scuola tra moltissimi pianisti delle ultime leve. Segue un poco frequentato ma notevole The wrong blues di Alec Wilder, compositore tra i preferiti di Jarrett (While we’re young, Blackberry winter, Moon and sand sono da citare tra le sue composizioni da lui affrontate in altre incisioni), che riesce a mettere in evidenza la raffinatezza melodica dei brani di questo pressoché misconosciuto autore.
Il successivo Falling in love with love è suonato a tempo vertiginoso e mostra un Jarrett impegnato a più riprese solo con la mano destra in sequenze improvvisate energetiche ed altamente creative, degne della migliore tradizione bop. Ma il vertice del disco e forse una delle vette assolute del trio è Too young to go steady, un capolavoro d’intesa tra i musicisti, in cui la musica letteralmente decolla, non solo per il meraviglioso assolo tematico del pianista, in una straordinaria sintesi stilistica a metà strada tra la indimenticabile lezione sulla parafrasi del vecchio Louis Armstrong e la perfetta moderna accentazione ritmica di un Sonny Rollins, ma anche per l’originalissimo contributo di un Jack de Johnette che accompagna l’intera ballata con le bacchette percosse sui piatti anziché con le usuali spazzole strisciate sui tamburi. Una vera innovazione per i tempi.
The way you look tonight viene affrontato con grande swing, in maniera analoga al precedente Falling in love with love e con risultati altrettanto brillanti.
Bis finale in un commovente The old country, altra riscoperta jarrettiana nel repertorio compositivo del meno celebre dei fratelli Adderley, che dimostra ancora una volta l’enciclopedismo musicale del pianista di Allentown.
Si comprende perfettamente perché dopo un risultato del genere il Trio ricercherà il materiale per le incisioni ufficiali esclusivamente (con l’eccezione del sentito tributo-commiato a Miles Davis, Bye bye Blackbird) tra le esibizioni live. Grande musica, grande concerto, disco indispensabile.
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Molto spesso quando si è un po' giù di tono ci si attacca a qualcosa che funge da calmante, da rifugio, in poche parole si cerca di portare la propria mente e il proprio essere in un luogo il più possibile assimilabile ad una casa. Per quel che mi riguarda il mio santuario è la musica, un'amica che da molti anni mi accompagna e mi sostiene, senza compromessi e senza nulla a pretendere, una cosa, questa, ormai rara come l'acqua nel deserto.
Quest'oggi vorrei parlarvi di un album che in questi giorni è per me terapeutico, cioè "Standards Live" del Keith Jarrett Trio, un ensemble jazz che non credo abbia bisogno di particolari presentazioni. Il lavoro in questione è una esibizione dal vivo registrata il 2 Luglio 1985 al Palais De Congrès dalla splendida creatura di Manfred Eicher nota con il nome di Ecm. Dietro la copertina abbastanza minimalista, come da tradizione della casa discografica in esame, si nasconde un lavoro di una classe, eleganza e perizia tecnica davvero impressionanti, caratterizzato da una produzione all'altezza della situazione e da un trio di musicisti talmente affiatati da riuscire a creare un flusso musicale unico e mai slegato, dove ogni nota, accordo e dialogo tra i vari strumenti è semplicemente sublime!
I nostri, pure essendo semplicemente in tre, danno vita ad un suono corposo e pieno come se ci si trovasse davanti ad un'orchestra intera, trascinando l'ascoltatore in un vortice jazzistico di prim'ordine dove ogni strumento si incastra e si completa nel suono creato dagli altri due, dimostrando, inoltre, il grande affiatamento presente tra i tre autori, come risulta dalla traccia d'apertura, "Stella By Starlight", in cui sentiamo Peacock e Dejohnette inserirsi sulla lunga intro di Jarrett in una maniera che definire naturale e fluida è davvero riduttivo. Prima vi parlavo di corposità del suono, paragonando quest'ultimo a quello di un'orchestra, ed ora vorrei soffermarmi un minuto su questo concetto al fine di chiarire meglio quello che io ritengo essere uno dei punti nodali di questo disco, cioè la capacità di essere da un lato "minimale" (certamente non come un concerto per solo piano, però spero che vogliate seguirmi lo stesso nel mio ragionamento) e dall'altro "esaustivo", in grado di dare al fruitore quella piacevole sensazione di pienezza e completezza che non fa sentire la mancanza di altre strumentazioni, specialmente relative ai fiati.
Tutto ciò concede, per me, un valore aggiunto a tutto il lavoro, soprattutto perché al giorno d'oggi il mercato musicale è saturo di lavori in cui si mira più a creare il famoso "wall of sound", puntando su sovraincisioni, campionamenti, partecipazioni di schiere intere di musicisti e trovate varie, piuttosto che lasciar trasparire la bravura e la passionalità del musicista, preferendo, in poche parole, più la "plastica" che l'anima.
In conclusione non mi resta che consigliare a tutti l'acquisto di quest'album, vedrete che non sfigurerà affatto nella vostra collezione personale. Keith Jarrett Trio: Keith Jarrett, piano, Gary Peacock, double bass, Jack Dejohnette, drums. |
| Info: |
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| AnnounceURL
| http://tracker.tntvillage.scambioetico.org:2710/announce |
| Hash | 965682888e2f30d26c034b7f68274d52b86d93c3 |
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| Peers |
seeds: 46 ,
leech: 3
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| Size | 318.16 MB |
| Completato | 603x |
| Aggiunto
| 27.06.11 - 11:06:20 |
| Uploader |  ultimafrontiera |
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