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| Descrizione | FEDERICO FELLINI
LA STRADA
SCREENSHOTS
TRAMA
Gelsomina (Giulietta Masina) è una povera ragazza, ingenua e sensibile, totalmente sprovveduta ed ignara delle crudeltà della vita. Conduce la sua esistenza nella miseria più assoluta, tanto da essere venduta dai familiari, pressati dalle necessità economiche e dall\'abbrutimento, ad un artista girovago. Questi è Zampanò (Anthony Quinn), grosso ed animalesco saltimbanco che gira di paese in paese con uno spettacolo da strada; egli vuole trovare in Gelsomina una serva, una tuttofare per lo spettacolo, ed a stento la considera una donna, una persona degna di rispetto come chiunque altro. Le insegna qualche rudimento del mestiere, ed iniziano a girovagare. E la vita di Gelsomina, dapprima triste, diventa tristissima. Tuttavia, nel loro vagabondare, Gelsomina conosce un altro artista di strada, detto il Matto, che cercherà di farle considerare con più ottimismo e speranza la sua condizione, ed il suo ruolo in questo mondo. Ma il destino riserverà a tutti e tre dei duri colpi…
RECENSIONE
L\'anno scorso Federico Fellini si affermò con I vitelIoni, un film ineguale ma assai vivo, una vera e propria piccola scoperta di alcuni tipi della nostra vita provinciale, ancora cinematograficamente inediti. E il successo de I vitelloni fu tale da permettere al giovane regista di finalmente affrontare un soggetto che da tempo si andava accarezzando, e per il quale aveva avuto rifiuti su rifiuti da parecchi produttori. Un tema assai difficile, un soggetto irto di pericoli; ma Fellini crede nelle proprie idee e nel proprio lavoro, è riuscito a darci un film tanto audace da apparire persino sconcertante, ricco di pagine assai belle fra altre non troppo convincenti.
Il soggettista-sceneggiatore-regista si è posto il problema della solitudine umana. E per mostrarci che si può aprire un insuperabile abisso, o un deserto, fra due esseri che dovrebbero credersi assai vicini, non è andato a cercare i suoi due protagonisti in ambienti dove incomunicabilità e non comprensione possono avere mille variegati motivi, diecimila radici, centomila pretesti: carattere, sensibilità, educazione, cultura, gusti, abitudini, tendenze, e chi più ne ha più ne metta. Ha voluto mostrarci quella irreparabile solitudine fra due esseri di una semplicità primordiale, e che dovrebbero trovarsi facilmente accomunati da bisogni, istinti e sentimenti elementari. Zampanò è un saltimbanco da villaggio, gira il mondo con un triciclo sgangherato, dà spettacolo in piazzette, aie, cortili. Ha naturalmente bisogno di una compagna, che gli faccia da «spalla», giri poi con il piattello, gli prepari un po\' di cibo. E Zampanò, quasi un bruto, la compagna, di volta in volta, se la compra. Ora, per diecimila lire date alla madre affamata, si fa affidare Gelsomina. Ma se Zampanò è un bruto, Gelsomina ha sì e no l\'intelligenza, senza i capricci; di una bambina di tre anni, forse di due. È appena un barlume umano, e lento, opaco; e per quanto si mostri volonterosa avrà soltanto mugolii e percosse dall\'irsuto, erculeo Zampanò. Il film delinea come Gelsomina si senta sempre più attratta e respinta da Zampanò, a tutto insensibile; come in lei comincino ad albeggiare impulsi, sentimenti, giudizi; come infine Zampanò si decida ad abbandonare Gelsomina; e come, anni dopo, soltanto apprendendo la morte di lei, Zampanò sia finalmente scosso, e piombi a terra mugolando disperati singhiozzi, per la prima volta si è destato in lui un brivido umano.
È questa la vicenda, diremo interiore, del film. Tradotta in termini più piani, vorrebbe essere il vano protendersi di Gelsomina a un amore per Zampanò, e da questo sempre respinto, fino a lasciarla sulle soglie di una sommessa pazzia. Era su questa linea, motivata, chiara, drammatica, che dovevano vibrare gli elementi più riposti, interiori, del film. Ma quella linea qua e là si spezzetta, o devia, o si arresta. Più che commuoverci per Gelsomina sentiamo l\'intenzionale commozione che il regista ha voluto avere per Gelsomina di momento in momento, quasi d\'inquadratura in inquadratura; e nuoce anche al film l\'appiccicaticcio, il ripiego dell\'ultima parte, preceduta da una, decrepita didascalia «Alcuni anni dopo», ma sopratutto gli nuoce, sulle più evidenti rotture di quella linea che s\'è detto, una certa intenzionalità letteraria, che qua e là si fa fin troppo evidente. C\'è tutta una minuta simbologia, talvolta ingenua, che vuole allusioni, correlazioni, interpretazioni; inceppate poi da ridondanze parecchie (i troppi piagnistei della madre di Gelsomina, gli eccessi pseudo estrosi del «Matto», e così via). Comunque le pagine notevoli sono numerose, l\'audacia del regista è sempre generosa, e fa de La strada un coraggioso e intelligentissimo tentativo.
Anthony Quinn è un monolitico, feroce Zampanò; la gamma di Basehart è un po\' affettata, un po\' stridula; e Gelsomina è Giulietta Masina. Attrice assai sensibile, questa, però, più che Gelsomina, è la Masina che «fa» Gelsomina. Si vedano, ad esempio, le improvvise risatine che ha ogni tanto, specialmente nella prima parte del film, e che vorrebbero e dovrebbero essere elementari, atone, incongrue; dal bianchetto da pagliaccio sprizza d\'un tratto un riso saputo, con uno sguardo fin troppo vivido; e allora la maschera di Gelsomina si rompe.
(1954)
NOTE:
EDIZIONE CRITERION COLLECTION
formato xvid
Audio = Italiano Mp3
Sottotitoli = Inglese - Francese - Spagnolo - Portoghese
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| Info: |
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| AnnounceURL
| http://tracker.tntvillage.scambioetico.org:2710/announce |
| Hash | dac2fe71090a45a7f33c6e05b7c7d6a90ee88192 |
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| Peers |
seeds: 15 ,
leech: 42
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| Size | 1.03 GB |
| Completato | 110x |
| Aggiunto
| 03.03.09 - 20:03:31 |
| Uploader |  loris2 |
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