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- Don Giovanni-Muti-Strehler (1987) [DVD9 - Ita][TNT Village] -


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Descrizione
DON GIOVANNI- MUTI - STREHLER



.: Scheda:.

Nazione:Italia
Anno uscita DVD:2002
Genere:Opera lirica
Musica: Wolfgang Amadeus Mozart
Libretto: Lorenzo Da Ponte
Fonti Letterarie:Tirso Da Molina (El burlador de Sevilla y Convidado de piedra)- Molière (Don Giovanni o Il convitato di pietra)
Rappresentazione: 1987
Teatro:Teatro alla Scala - Milano
Regia:Giorgio Strehler
Costumi: Franca Squarciapino
Direttore: Riccardo Muti
Direttore del Coro: Giulio Bertola
Scene: Ezio Frigerio
Regia televisiva: Carlo Battistoni
Cast: Don Giovanni: Thomas Allen  
Il Commendatore: Sregej Kopptchak
Donna Anna: Edita Gruberova
Don Ottavio: Francesco Araiza  
Donna Elvira:Ann Murray
Leporello: Claudio Desderi
Zerlina: Susanne Mentzer
Masetto: Natale De Carolis



.: L’OPERA IN BREVE :.

L’opera in breve
di Emilio Sala
Se il Don Giovanni di Mozart è diventato
un punto di riferimento obbligato della
cultura (non solo musicale) occidentale,
lo si deve anche alla sua natura di mito:
con quello di Faust, suo fratello germano,
il mito di Don Giovanni fonda per molti
versi l’età moderna e penetra fin da subito
nel teatro. La sua prima testimonianza
scritta, come ci ha insegnato Giovanni
Macchia, è nello scenario di un dramma
gesuitico rappresentato a Ingolstadt nel
1615, che racconta l’ascesa e caduta del
conte Leonzio, discepolo libertino di Machiavelli,
ateo impenitente, che osa rivolgere
un beffardo invito a cena al teschio
di un morto; il quale morto, con stupore
di lui, accetta l’invito e lo trascina poi nell’inferno.
L’ateo Leonzio, da Tirso de Molina
in poi, diventerà il seduttore Don
Giovanni e il suo machiavellismo verrà
applicato all’ambito erotico. La commedia
dell’arte, il teatro (più o meno) regolare,
l’opera in musica e il ballo contano
numerosissime versioni di questo mito
che si carica man mano di valenze sempre
nuove e diverse. In quanto virtuoso della
metamorfosi e della maschera, della finzione
e dell’illusione (egli recita sempre,
mettendo in cortocircuito realtà e apparenza),
Don Giovanni può essere considerato
come una metafora dell’attore e della
fascinazione teatrale. Orbene, di questo
mito si è nutrito avidamente il Don Giovanni
di Mozart, ma va detto che esso ha
segnato anche un punto di fissazione e di
svolta nella storia di tale tradizione mitica.
Dopo il trattamento di Mozart e Da
Ponte, il mito di Don Giovanni secondo
l’eredità sei-settecentesca subisce una vera
e propria mutazione genetica. Si può (e
forse si deve) storcere il naso, oggi, di
fronte all’interpretazione romantica del
Don Giovanni, ma non si può certo negare
che essa, dopo Hoffmann, Kierkegaard,
Baudelaire ecc., faccia parte della nostra
tradizione culturale. Oggi non accetteremmo
mai di chiudere l’opera dopo lo
sprofondamento di Don Giovanni negli
inferi, come per tutto l’Ottocento si è fatto.
Ma ancora per Charles Gounod (v. Le
“Don Juan” de Mozart del 1890), che pure
ha segnato un importante cambio di
sensibilità nella recezione dell’opera alle
soglie del Novecento, i brani musicali che
seguono l’inghiottimento del libertino
nell’inferno, «appaiono fuori luogo dal
punto di vista drammatico»: «Che un genio
come quello di Mozart non abbia rinunciato
a questo epilogo posticcio la dice
lunga sul bisogno del pubblico di allora di
avere una conclusione morale esplicita».
In realtà, il ritorno al “quotidiano” dopo il
terribile coro degli spiriti («Tutto a tue
colpe è poco. / Vieni: c’è un mal peggior!
») è tutto fuorché un happy ending.
Dopo lo scontro con la statua del Commendatore,
Don Giovanni è sì condannato,
ma il suo fascino “positivo” rimane intatto;
e questa ambivalenza (o ambiguità)
sembra non poter trovare soluzione. L’opera
si compie senza catarsi.
Come si vede, la pregnanza culturale e la
forza innovativa – quasi epocale – del
Don Giovanni di Da Ponte e Mozart non emanano da una creazione ex nihilo. Oltre
alla tradizione bisecolare di cui s’è
detto, il librettista e il compositore sono
partiti da un modello preciso che hanno
poi amplificato e modificato, lavorando
per di più in fretta, con l’acqua alla gola;
tale modello è Il convitato di pietra, atto
unico di Giovanni Bertati per la musica di
Giuseppe Gazzaniga, andato in scena a
Venezia il 5 febbraio 1787. La première
del Don Giovanni, come tutti sanno, ebbe
invece luogo a Praga il 29 ottobre dello
stesso anno. Nel cast praghese era tra l’altro
presente un cantante (il tenore Antonio
Baglioni, futuro interprete di Don Ottavio)
che aveva preso parte alla rappresentazione
veneziana e che è stato sicuramente
un importante trait d’union tra le
due opere. Tra i cambiamenti più importanti
introdotti da Mozart e Da Ponte, c’è
il grande risalto dato alla componente
tragica che viene richiamata già nell’attacco
dell’ouverture in cui si anticipa, appunto,
il tema e la tonalità (re minore)
che accompagneranno la terrificante entrata
del Commendatore nel Finale dell’opera.
La tradizione dell’opera buffa
italiana viene contaminata con una vena
tragico-patetica affatto inedita e di chiara
ascendenza shakespeariana. Ma ciò che
va anche sottolineato è l’impossibilità, nel
Don Giovanni, di riassorbire il comico nel
tragico, o viceversa. Come in un gioco di
specchi, questi due elementi restano indipendenti
e si criticano a vicenda, offrendo
due prospettive opposte e simultanee della
realtà.Anche dal punto di vista stilistico
e musicale Don Giovanni, abilissimo
simulatore e dissimulatore, passa continuamente
dal registro tragico e quello comico.
Chi volesse far prevalere il primo o
il secondo tradirebbe il vero spirito dell’opera.
Tale duplicità si aggiunge alle ambivalenze
e ambiguità di cui abbiamo parlato
poc’anzi. Il tutto con una ricchezza di
significati e di implicazioni che giustifica
la profezia pronunciata da Goethe già nel
1797, secondo la quale nessun’altra opera
in musica avrebbe raggiunto l’altezza (e
la profondità) del Don Giovanni.



DATI FILE

Formato: DVD9
Lingue: Italiano
Formato Video: 1,33:1 – 4/3 formato originale televisivo
Area: Pal 2
Copia: 1:1
Distribuzione DVD:Elleu Multimedia
Retro copertina: “Alcuni difetti audio e video riscontrabili nella visione sono dovuti al master originale”
Programma usato: Free Dvd Decrypter

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