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- (JazzPlanet) Kurt Elling - Man In The Air (Eac Flac Cue) UF TNT.torrent -


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Categoria bittorrent Musica
Descrizione

Kurt Elling - Man In The Air








Artist: Kurt Elling
Title: Man In The Air
Release Date Jul 22, 2003
Recording Date Jan 13, 2003 - Jan 17, 2003
Label Blue Note
Genre: Jazz
Style: Vocal Jazz, Contemporary Jazz Vocals
Number of Discs: 1
Source: Original CD


Extractor: EAC 0.99 prebeta 4
Used drive: HL-DT-STDVDRAM GSA-E10L
Read mode               : Secure
Utilize accurate stream : Yes
Defeat audio cache      : Yes
Make use of C2 pointers : No
Codec: Flac 1.2.1;  Level 8  
Single File.flac, Eac.log,
File.cue Multiple wav file with Gaps (Noncompliant)
Accurately ripped (confidence 17)
Size Torrent: 412 Mb
Artwork Incluse


TrackList:

1 - Minuano (7:55)
2 - In the Winelight (6:40)
3 - Resolution (6:53)
4 - Time to Say Goodbye (6:43)
5 - Uncertainty of the Poet (1:9)
6 - More I Have You (3:3
7 - Man in the Air (5:32)
8 - Secret I (6:24)
9 - Higher Vibe (6:37)
10 - Hidden Jewel (5:45)
11 - Never My Love (3:42)
12 - All Is Quiet (6:2


Personnel:

Kurt Elling: Vocals
Laurence Hobgood: Piano & Rhodes Electric Piano
Rob Amster: Bass
Frank Parker, Jr.: Drums & Percussion
Stefon Harris: Vibes
Jim Gailloreto: Soprano Saxophone
with Paul Wertico (Drums on Track 1) and Brad Wheeler (Soprano Saxophone on Track 1)



Listen to samples

http://www.amazon.com/gp/recsradio/radio/B00009V8VG/ref=pd_krex_dp_a

http://www.youtube.com/watch?v=m5O0V4dVEcU

http://www.youtube.com/watch?v=Aj8lnzS-aPw

http://www.youtube.com/watch?v=hy_VBsxPLyw

http://www.youtube.com/watch?v=QPD7uWFyY80&feature=related


Biography

Kurt Elling (Chicago, 2 novembre 1967) è un cantante statunitense.

Dopo aver ottenuto un diploma al Gustavus Adolphus College di Saint Peter, Minnesota nel 1989, si iscrive all'Università di Chicago dove interrompe gli studi tre anni dopo, a pochi esami dalla laurea.

Esordisce come jazz vocalist con l'album Close Your Eyes (1995, etichetta Blue Note) e si fa notare per la sua voce baritonale, per le quattro ottave di estensione, per una sillabazione fluida e per un assoluto controllo della tecnica scat. Tra il 1997 e il 2003 pubblica, sempre per la Blue Note, altri sei album, due dei quali dal vivo.

Nello stesso periodo collabora con numerose personalità del mondo jazzistico, tra cui David Amram, Bob Belden, Joanne Brackeen, Oscar Brown, Jr., Billy Corgan, Orbert Davis, George Freeman, Buddy Guy, Jon Hendricks, Laurence Hobgood, Charlie Hunter, Randy Bachman, Bob Mintzer, Rex Richardson e gli Yellowjackets.

Nel 1997 prende parte con i Manhattan Transfer alla registrazione del loro album Swing.

Nel 2007 lascia la Blue Note e pubblica Nightmoves , primo album con la Concord Records in cui, al fianco di vecchi amici come Bob Mintzer, Christian McBride e John Pizzarelli, compaiono anche nuovi collaboratori (Rob Mounsey alle tastiere, Guilherme Monteiro alla chitarra e Grégoire Maret all'armonica). L'album è stato candidato al Grammy come miglior album di jazz vocale nel 2008.

Vincitore per tre anni di seguito dei sondaggi delle riviste Down Beat e JazzTimes come miglior voce maschile, si è ormai imposto come personalità preminente nel panorama contemporaneo del jazz vocale. Elling è anche vice presidente della National Academy of Recording Arts and Sciences, l'organizzazione che assegna annualmente i Grammy Awards e che conta circa 17 mila iscritti.

Attualmente, Elling canta con una band composta da Laurence Hobgood (pianoforte), Robert Amster (basso) e Kobie Watkins (batteria). Quando non è in tour, lo si può ascoltare regolarmente tutti i mercoledì sera al Green Mill Cocktail Lounge di Chicago. L'ultimo lavoro pubblicato da Elling si intitola The Gate.

Discografia

   * 1995 - Close Your Eyes (Blue Note)
   * 1997 - The Messenger (Blue Note)
   * 1998 - This Time It's Love (Blue Note)
   * 2000 - Live in Chicago (Blue Note)
   * 2000 - Live in Chicago Outtakes (Blue Note)
   * 2001 - Flirting with Twilight (Blue Note)
   * 2003 - Man in the Air (Blue Note)
   * 2007 - Nightmoves (Concord)
   * 2009 - Dedicated To You (Concord)
   * 2011 - The Gate (Concord)

Kurt Elling, una breve intervista.

E.S.: Siamo felici che tu sia di nuovo a Milano, avevamo avuto modo di ascoltarti nel mese di agosto 2003. Ti sentirai probabilmente più a tuo agio, essendo la seconda volta che tieni dei concerti qui al Blue Note di Milano. Abbiamo notato che parli e scherzi di più con il pubblico milanese ora, e che il pubblico lo apprezza molto.,,
K.E.: Bene!

E.S.: Sei un artista dotato di grande creatività; hai dato un grande contributo sia sotto forma di poesia, che di musica. Cosa stai preparando per il prossimo futuro?
K.E.: Per prima cosa devo fare un altro disco, e ho troppe idee per decidere quale sarà la prossima da attuare. Ma ho un nuovo Manager che mi aiuterà a decidere. Collaboreremo insieme su certe idee. Cioè, ho ancora uno spettacolo teatrale che desidero scrivere, e sto attualmente lavorando a una commedia per lo schermo, e sono anche molto impegnato con la Recording Academy, perché rivesto la carica di Vice Presidente Nazionale, e dunque per ora questa carica sta assorbendo gran parte della mia mente e della mia creatività, perché se stai concentrandoti su un'idea aziendale, su una mentalità aziendale, pensando a come dovrebbe essere gestita una società formata da diciassettemila membri, scrivendo offerte e preparando documenti, allora la tua testa rimane travolta da tutto quel lavoro. Dunque, dopo il mese di maggio, dovrei avere svolto tutto il lavoro che è nelle mie possibilità per ora, e avrò bisogno di ridiventare un artista! Nel frattempo, devo fare un disco…. E lo farò, spero, prima del mese di aprile.


E.S.: Ben presto allora uscirai con un nuovo album. Stavi parlando di commedie e di teatro poco fa; ce ne vuoi parlare?
K.E.: Si, ho sempre scritto per il teatro… Bé, ho scritto eventi artistici multidisciplinari, ma non si trattava di teatro vero e proprio senza musica. Sono sempre state cose che includevano la musica.

E.S.: Musica e ballo, se non sbaglio...
K.E.: Esattamente. Dunque si trattava di eventi o happenings piuttosto che di teatro vero e proprio, dove si alza il sipario e inizia il "Primo Atto".

E.S.: In questi progetti collaborerai con tua moglie?
K.E.: No, non penso. Si è ritirata dalle scene. Il ballo è molto duro a lungo termine. Si tratta di una disciplina molto difficile.

E.S.: Cosa ti piace trasmettere al tuo pubblico? Cosa ti piacerebbe che si portassero a casa le persone, dopo un tuo concerto?
K.E.: (ci pensa un attimo) …Ecco! Una buona conversazione! Qualcosa che li elettrizzi e tanta energia, di modo che possano stare svegli e parlare, comunicare per tutta la notte, rimanendo stupiti di avere tanto da dire, e che possano desiderarne ancora, di questa energia. E fascino, poesia!

E.S.: Siamo sicuri che questa sia solo una parte degli effetti della tua musica, ma c'è molto di più. C'è qualcosa che vorresti dire al tuo pubblico italiano? Hai molti ammiratori, anche tra i giovani, tra gli studenti di jazz, di canto….
K.E.: Davvero? Bene!

E.S.: Certo! Cosa hai voglia di dir loro?
K.E.: Continuate a farmi tornare, e il mio italiano migliorerà! E' una promessa! (ride di gusto)

Nel secondo set ascoltiamo "Time To Say Goodbye", un brano "nuovo per questa band", ci tiene a specificare Kurt, "con testi in francese". Passa poi a un brano più brillante e allegro, "Bye Bye Blackbird", seguita da una ballad lenta eseguita piano e voce: "In The Wee Small Hours of the Morning". Termina l'ultimo set con "Nature Boy". Per il bis presenta "The Clouds Are Heavy, You Dig?", musiche di Brubeck-Desmond e testi basati sulla breve novella "How The Thimble Came To God" di R. M. Rilke.

Oltre ad offrire un innegabile gusto per la teatralità, che a volte concede, con grande piacere da parte del pubblico, ai suoi ascoltatori durante l'esecuzione di alcuni particolari brani come ad esempio "The Clouds Are Heavy, You Dig?", Kurt Elling riesce ad incarnare alla perfezione il "Genio della Lampada": è l'uomo dai mille volti e dalle innumerevoli dimensioni e sfaccettature; sa eseguire una ballad facendo tornare alla mente i grandi miti del passato, come Frank Sinatra o Ella Fitzgerald; sa unire musica e poesia – sia propria sia dei poeti della beat generation – dandosi al vocalese su musiche di Zawinul, Coltrane, e altri grandi musicisti. Sa eseguire uno scat assolutamente perfetto da cui ogni nota risulta udibile, precisa e chiara, anche nei passaggi più veloci. E' eclettico e multiforme, pur mantenendo una sua ben delineata personalità. Restiamo in attesa di vedere quali altre sorprese ci preparerà per il futuro (oltre a imparare ad esprimersi sempre meglio in italiano!). Controlleremo!



reviews

C'è un che di enigmatico nelle aeree ascese delle melodie di Kurt Elling. Un qualcosa che restituisce a chi lo ascolta incertezza, inquietudine, e allo stesso tempo, forza. Gli slow tipici dei crooner sembrano, infine, imbrigliati (o liberati) dalla sua voce. Quei giocattolini perfetti sembrano perdere quanto di artificiale sono andati accumulando da qualche tempo in qua. Perché è innegabile che gli standards, quelle perle della grande canzone americana, siano divenuti come splendide stanze di albergo a 4 stelle. Stanze senza memoria. Stanze anonime per colpa dei troppi (inabili) ospiti (interpreti) a cui si sono concesse con la stessa inconsapevole perdutezza di una Madame Bovary.

A Elling la questione non lo riguarda. Elling sta ben più di una spanna sopra i giovani cantanti emuli del cantante i cui contatti con la mafia d'oltreoceano non furono di certo solo storie per magazine. Elling prende le note di John Coltrane ("Resolution" pescata da A love supreme), Herbie Hancock ("Alone and I" trasformata in "A secret I" ) o Joe Zawinul ("A Remark You Made" trasformata in "Time to say goodbye" e le porta su nuovi terreni grazie ad una voce ora ruggente e leonina, ora dolcissima e dondolante.

C'è poi l'ipnotica "Higher Vibe" con un piano elettrico capace di far piangere persino i minerali inorganici (ha ancora senso la distinzione tra organico e inorganico?). E la rilettura di "Never My Love" degli Association (degli Addrisi Brothers) in una versione struggente e sublime. Una canzone leggera leggera per quello che se ne sapeva di lei fino a prima che la prendesse per mano Kurt. Quanti sono capaci di prendere una canzoncina e farla diventare una "love song" intensa?

Elling quando canta sembra essere così tanto a suo agio che pare ballare ora in punta di piedi ora tirando calci al vento come quasi fosse Nureyev restituito a vita ma nella forma di voce. Nella composizione che ha dato il titolo all'intero album ("The Man In The Air", Elling canta "The man up in the air has a vision of everywhere. Recollected and finally connected. And harmonized", e sembra confessare un sogno impossibile.
Info: Per scaricare devi usare un client come uTorrent o Transmission
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Peers seeds: 42 , leech: 6
Size 412.39 MB
Completato 287x
Aggiunto 06.06.11 - 11:06:23
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