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- [DVD5 - Ita - Sub Ita] La rosa di Bagdad [Domeneghini 1949] [TNTVillage] -


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Descrizione
LA ROSA DI BAGDAD
(Anton Gino Domeneghini, 1949)


DVD5 - ITA - sub NUIta





Tutti i menù, tutti gli extra e le cover 1:1 300 dpi:



Documentari:


• Una rosa di guerra - L'incredibile storia de "La rosa di Bagdad"

• Dopo "La rosa"

• Il restauro de "La rosa"




Contenuti speciali:

• La passeggiata (1953)

• Ballata impressionista (1954)

• Trailer del film (1949)
















Amin, suonatore di fluto alla corte del sultano, è innamorato della principessa Zeila che lo ricambia, ma il perfido visir Giafar, che vede nel matrimonio con Zeila il mezzo per impadronirsi del regno, ben sapendo che la principessa non lo acconsentirebe mai alle nozze, si fa aiutare dal potente mago Burk per eliminare Amin che gli intralcia la strada verso il potere. Il malvagio Burk cerca infatti, con i suoi terribili incantesimi, di togliere di mezzo il giovane flutista. Neanche i tre ministri consiglieri del sultano, i buffi Zirco, Tonko e Zizzibè, bonaccioni e altrettanto pasticcioni, riescono a proteggere la principessa e cadono essi stessi vittime di un maleficio che deve renderli innocui. Ma la bontà di Amin, aiutato dalla magia buona di una sconosciuta mendicante, cui aveva fatto un giorno la carità, verrà premiata e il ragazzo riuscirà a sconfiggere il cattivissimo visir e il suo mago. Tutti i malefici si sciolgono e Amin e Zeila possono convolare a nozze.

Tra i contenuti speciali del dvd, vi sono anche due altri cortometraggi realizzati da Anton Gino Domeneghini, La Passeggiata (1953) e Ballata impressionista (1954), due rarissimi esempi di cinema d'animazione italiano.



Folgorato dalla visione di Biancaneve e i sette nani (1937) di Walt Disney, l'imprenditore milanese Anton Gino Domeneghini concepisce il progetto di un lungometraggio d’animazione tutto italiano. Domeneghini non aveva alcuna esperienza cinematografica, ma era una figura di primo piano, forse la più importante, nel mondo pubblicitario italiano come responsabile dell'IMA Pubblicità dagli anni '30 fino alla morte, avvenuta nel 1966: a lui si deve, tra l'altro, il lancio in Italia della più nota bevanda analcoolica statunitense.

Domeneghini scrittura i migliori disegnatori in Italia (tra cui l’autore delle figurine Perugina, Angelo Bioletto, nonché Libico Maraja e Guido Zamperoni) e si lancia nell’avventura. Ma il bombardamento di Milano nell’ottobre del 1942 distrugge lo studio e Domeneghini è obbligato a trasferire tutta la squadra in due ville in provincia di Brescia. Il lavoro si protrae per sette anni, finché, nel 1947/48, le centinaia di migliaia di disegni prodotti vengono fotografati in Inghilterra. La storia della realizzazione del film si intreccia con le vicende della guerra, con il mondo della pubblicità e del cartone animato in Italia; la figura di Domeneghini è emblematica di una capacità imprenditoriale e creativa tutta italiana, in grado, nonostante la limitatezza dei mezzi, di competere perfino con lo studio di Walt Disney.

La rosa di Bagdad è stato il primo lungometraggio italiano d’animazione e insieme il primo film italiano in Technicolor (1949). Totò a colori verrà infatti solo tre anni dopo. Vincitore alla X Mostra di Venezia nella sezione Cinema per Ragazzi, è l’unico cartone animato italiano ad essere stato commercializzato all’estero: l’edizione inglese (con la voce dell’allora 17enne Julie Andrews) è del 1952; seguiranno le edizioni tedesca e olandese e, nel 1967, quella statunitense (The Singing Princess).

Dopo decenni di oblio, il film viene riscoperto e restaurato alla fine degli anni ’90 dalla Cineteca Nazionale ed editato prima in un dvd, che è quanto vi propongo, e in seguito in un cofanetto in Alta Definizione da Cinecittà Luce, che ha avuto una menzione speciale agli Italian DVD Awards per aver realizzato con La rosa di Bagdad il primo Blu-ray di un film d’animazione italiano.






Nei primi anni Settanta, La rosa di Bagdad è stato un grande classico del Natale televisivo per i più anziani fra noi. Molti, infatti, lo videro proprio sul piccolo schermo per la prima e ultima volta. E, sebbene le trasmissioni a colori fossero già cominciate, moltissime famiglie avevano ancora il televisore in bianco e nero, poiché ai tempi non si cambiava tecnologia finché l'apparecchio non moriva irreparabilmente.

Ecco perché mi sono permesso di inserire questo film nel nostro "Natale in seed".

Ma ora passiamo alla solita chiacchieratina sulla pellicola.

Nel 1937, Walt Disney rivoluziona il cinema d'animazione (e, perché no, il cinema tout court) con il suo Biancaneve e i sette nani, dimostrando al mondo una cosa a cui nessuno, fino a pochi mesi prima, avrebbe potuto credere: un cartone animato può avvincere tanto quanto un film recitato da persone vere e viventi. Un cartone animato può essere qualcosa di più di un intermezzo tra una proiezione e l'altra di pellicole "serie": può essere il più grande spettacolo del mondo.

Va da sé che tutti i suoi più diretti concorrenti tentarono di replicarne il successo. Notissimo fu il fiasco dello Studio Fleischer (quelli di Popeye, tanto per capirci), che ci provarono con un deludente "I viaggi di Gulliver". I Fleischer non avevano inteso (e purtroppo non ebbero più il tempo di intenderlo mai) che un lungometraggio è ben altro che un corto tirato per le gambe e per i capelli. Per essere davvero il più grande spettacolo del mondo, deve essere qualcosa di più. Se si vuol comprendere appieno il genio di Disney, occorre guardare Biancaneve assieme a quanto fino a pochissimi mesi prima si era sempre fatto e assieme alla risposta della concorrenza.

Anche, ahimè, assieme a "La Rosa di Bagdad". Domeneghini non vuol far concorrenza a Disney. Non è un folle e sa benissimo di non averne le risorse. Ma sa anche che può lottare per ottenere un risultato stupefacente. Egli è, in fin dei conti, colmo di patriottiche speranze, abbeverato com'è alla fonte del genio italico... Dopo tutto, lui stesso ne è un illustre esempio nel campo degli affari. E forse, sotto sotto, una certa vicinanza a Disney la sentiva: artista e affarista come il grande Walt...

Domeneghini non commise lo stesso sbaglio dei Fleischer, anche perché la tradizione del corto animato in Italia non esisteva. Anzi, fece subito suo uno dei punti di successo del film disneyano: la bellezza di un disegno a tutto tondo, realistico, verosimile anche nelle visioni fantastiche, pieno, corposo, quasi carnale. E così si attorniò dei migliori disegnatori italiani del momento per creare un campionario di immagini di sicura bellezza. E se qualcosa sembra già visto, non è tanto (o solo) in Disney che bisogna cercare, ma nei fumetti e nella cartellonistica dell'epoca.

L'altro punto che studiò a fondo fu il rapporto fra sketch e trama principale: Biancaneve vive di questa alternanza di stile, dove da una parte seguiamo la storia "alta" (la vicenda di Biancaneve e della regina cattiva), mentre dall'altra godiamo della simpatia degli animaletti e, soprattutto, dei nani.

Ed è proprio qui che qualcosa va storto, nel grande sogno di Domeneghini: non riuscire a far costruire una sceneggiatura solida, che sappia integrare ogni elemento comico e drammatico, alto o basso, semplice numero musicale, sketch comico o momento di tensione narrativa, in uno svolgimento davvero armonico.
Il problema più grande de La rosa di Bagdad è proprio la sua sceneggiatura, il suo procedere a singhiozzi, il suo concedersi tempi enormi, per l'economia della storia, nei numeri comici o nelle rappresentazioni di pura bellezza estetica, scordandosi che non basta affidarsi a una voce fuori campo per recuperare, di volta in volta, i fili della trama.

Il problema della sceneggiatura diventerà, come una maledizione, uno dei rovelli maggiori del cinema d'animazione italiano (solo del cinema d'animazione?), ripercuotendosi nel tempo e sugli autori che tenteranno di creare qualcosa di nuovo e d'interessante.

Nel frattempo, inoltre, era trascorso del tempo. Dalla prima di Biancaneve a quella de La rosa corrono 12 anni. Disney ha fatto in tempo a piazzare altri capolavori, ad affrontare i ridimensionamenti della guerra e a prepararsi al botto degli anni 50 con un nuovo e modernissimo cartoon come Cenerentola. Quando La rosa apparirà sui grandi schermi internazionali (ma, purtroppo, anche italiani) sarà bollata come film ormai "datato", indietro coi tempi, irrimediabilmente vecchio. Difficile dare torto a questa lettura dell'epoca, che ignorava il calvario patito per realizzare questo autentico sogno, che ormai era un'ossessione. Lo possiamo capire molto di più oggi. E quindi approfittiamone.

Perché di fronte a tanto coraggio (conoscerete l'incredibile genesi di questo film guardando il documentario in questo dvd) e, ammettiamolo, a tanta bellezza e capacità illustrativa, non si può non avere un occhio di riguardo e un inchino di rispetto nei confronti di questa opera davvero stupefacente, per quell'epoca e per quei mezzi. Ricordiamolo: noi non avevamo storie animate, prima di questo film, se non sporadici cartoon pubblicitari... La rosa di Bagdad nasce dal niente o poco più e sotto il fuoco e gli stenti della Seconda guerra mondiale. E già questo non finisce ancora, dopo oltre 60 anni, di stupirci e ammaliarci. Buona visione e buon Natale!





Format Video: 4/3
Durata: 73 minuti
Audio: italiano
Sottotitoli: italiano per non udenti
Region code: 2
Compressione: nessuna. Il dvd originale è di 4.13 Gb.
Extra: tutti, come da elenco + cover 1:1 a 300 dpi
Info: Per scaricare devi usare un client come uTorrent o Transmission
AnnounceURL
http://tracker.tntvillage.scambioetico.org:2710/announce
Hash 2e0b89a9c399e7d5afd28eb87f699843bb8e0703
Peers seeds: 7 , leech: 106
Size 4.14 GB
Completato 21x
Aggiunto 08.12.10 - 08:12:43
Uploader   dulcimer
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